- 06.06.2025
In quella notte furiosa e spazzata dal vento, la tempesta tuonò selvaggiamente da ogni finestra, come un'eco del ritmo ansioso del cuore di Mira. Aveva appena diciannove anni, ma lei stessa irradiava un tenue bagliore e le sue speranze si estendevano come il cielo di mezzanotte. Sicura di aver svelato il segreto di un legame indissolubile, si fidava di Leon, il suo ragazzo ventottenne, che ogni limite personale che si lasciava alle spalle avrebbe assicurato la sua incrollabile lealtà. Ma ad ogni passo ardente verso il riavvicinamento, si sentiva meno come una compagna in una danza delicata e più come un'acrobata su un trapezio, in equilibrio su un abisso con un cartello "Per favore, non lasciarmi", perseguitata da un'opprimente premonizione di una caduta imminente.
Eren, un insegnante volontario dagli occhi brillanti di un centro giovanile locale, credeva fermamente nello straordinario potere della vera gentilezza. Una volta sperimentata l'amarezza della perdita – le parole della sua defunta madre sarebbero risuonate per sempre nei suoi pensieri – si aggrappò alla speranza che la compassione potesse dissipare il cinismo del mondo. Giorno dopo giorno, arrivava nell'aula angusta e soffocante, saturo dell'odore di ambizioni dimenticate, determinato a dare l'esempio che gli adolescenti introversi bramavano senza nemmeno rendersene conto. Indossando una maglietta con lo slogan "Il mondo sarà!" è diventato una scintilla di luce nel flusso dell'indifferenza, anche se gli sguardi dubbiosi degli studenti parlavano di una profonda delusione.